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C'era una volta... lo Storytelling

C'era una volta .... oppure ti racconto una storia... quante volte lo abbiamo sentito quando eravamo piccoli?

Ascoltare un racconto è sempre stato un momento che ci univa ancora di più ai nostri genitori, dove i più fortunati avevano chi le storie le inventava mentre per gli altri c'era la semplice lettura dei classici per bambini.

In un caso come nell'altro sono emozioni che ricorderemo per sempre.

Chissà se i nostri padri, madri o nonni sapevano di fare dello storytelling? Non credo.

Quello che sicuramente facevano era cercare di dare vita alle fiabe, di renderle reali, di dare voce, nel miglior modo possibile, a Biancaneve o a Cenerentola, di connotare i personaggi e di farceli piacere o meno. (Chi scrive ha avuto un padre che tifava per il lupo cattivo e dava molta enfasi al momento in cui questo si mangiava la nonna. Da grande ho pensato che fosse dovuto ai non facili rapporti con la suocera... chissà).

Proprio perchè i racconti ed il raccontare è una modo di comunicare che ci è noto da sempre è diventato il mezzo più efficace per presentare un prodotto.

Cioè "fare storytelling" ma come lo possiamo definire?

Saper raccontare attraverso rappresentazioni visive, testuali e percettive con lo scopo di raggiungere un pubblico di riferimento definito ed utilizzando gli strumenti più adatti.

Splendido! ed ora?

Ed ora proviamo ad indicarvi quali sono le cose importanti per fare un buon Storytelling:

1) Conoscere il pubblico di riferimento e, di conseguenza, costruire dei contenuti mirati per loro, per poi costruire l'immagine visiva più giusta da proporre sui canali che decideremo di usare.

2) Tutti sappiamo, più o meno, scrivere ma per uno storytelling efficace occorre ricordare che stiamo narrando una storia non facendo la lista della spesa. (come mio padre con il lupo..per capirci)

3) Raccontare per immagini. Le parole che usiamo possono e devono essere evocative e devono saper trasmettere emozioni.

4) Scrivere in modo da creare fiducia in chi racconta e nel brand che rappresenta per far si che il pubblico possa identificarsi nel nostro racconto.

5) Semplicità. Una storia semplice è una storia più facile da ricordare. (Se non sei Proust evita la ridondanza narrativa)

6) Chi legge deve dare un significato personale a quello che abbiamo scritto.

Vuoi un esempio?

 

Ed ora non rimane che provarci dove, appunto, l'unico limite e la nostra fantasia.

 

 

 

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